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Maschio

Ultimo Aggiornamento: 24/09/2012 15:14
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24/08/2009 10:31
 
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CAPITOLO 9 e 10
CAPITOLO 9

Sabrina mi riaccompagnò a casa e vide che anche io non stavo poi così male economicamente ed infatti mi sussurrò :
- Visto che il signorino ha le vigne, un giorno potremmo farlo in mezzo all’uva se ti stuzzica l’idea? –
- Mah, vedremo se farai la brava, ora vado, è stato un piacere Sabrina –
- Si, credo che siano stati tanti piaceri per me – disse ridendo e partì velocemente verso il marito cornutone che l’aspettava a casa credendola ad una mostra di Van Gogh a Brescia.
Mentre percorrevo la strada sterrata , ripensavo a Sabrina e al mister. Lui così serio e composto, così duro negli allenamenti ma così molle tra le quattro mura domestiche. Mi faceva pena e credo che quella notte perse la mia stima e volevo solo trovare il modo per fargli capire che da ora il nostro rapporto non sarebbe stato tra allenatore e giocatore, ma tra cornuto e colui che gli scopa la moglie.
Mi accesi una sigaretta prima di rientrare a casa , quando all’improvviso :
- Hai scopato un’altra donna? – . Mi voltai era Amanda. Vestiva solo una corta minigonna e mostrava il suo seno contenuto in un reggiseno che faceva fatica a contenerlo.
- No, non ho scopato! –
- Non ci credo, stronzo ! –
- E anche se fosse? –
- Come anche se fosse? –
- Mi pare che qua la persona che è sposata non sia io ma tu!! Io sono libero di fottermi ogni sgualdrina che mi capita !! –
- No!
- Come no? Amanda non rompermi le palle altrimenti il mio cazzo non lo vedi più! –
- No, amore, lo voglio ora! – urlò Amanda.
- Che cazzo urli? Vuoi svegliare tutti compreso quel cornuto di tuo marito? – risposi soffiando fuori il fumo della sigaretta.
- No, voglio fare l’amore! Voglio il tuo cazzo – e si inginocchiò stringendomi forte la coscia destra.
- Non fare la cretina, ho già scopato ! – e la scansai prepotentemente.
- Lo sapevo, sei uno stronzo! Io ti stavo aspettando a casa e tu scopi con altre ! Sei uno stronzo ! – urlò non accorgendosi che la luce della stanza di camera sua si era accesa.
- Ascolta Amanda, ho scopato ed ora sono stanco , domani ti scoperò ! Ora lasciami fare la doccia ! – risposi seccato.
- No, almeno permettimi di farti un pompino ! –
- Ho detto di no! –
- Sei uno stronzo! –
E mentre la presi per i capelli ed iniziai a baciarla come una puttana, la finestra di camera sua si aprì e scorsi quegli occhi, quegli occhi che ci avevano spiato la prima volta. Era quel fottuto cornuto di zio Arturo, lo fissai e continuai a baciare sua moglie davanti a lui. Ma ero troppo incazzato con Amanda per quella reazione che non mi fermai. Guardai ancora zio Arturo e urlai :
- Coglione che guardi? Stai guardando quanto puttana è tua moglie? –
- Roberto, che fai ? – disse Amanda preoccupata dalla situazione che stava precipitando.
- Amanda , guarda il coglione come ci guarda, guarda come ha aperto la finestra per guardare in giardino e vedere suo nipote che si scopa sua moglie , guardalo il cornuto, il minidotato, il pezzente ! –
- Roberto, ti prego , calmati – tentò Amanda di tranquillizzarmi invano.
- No, Amanda! No! Ma non finisce qua Arturo! Questa notte te la ricorderai finchè vivi ! – e nel dire le ultime parole mi precipitai, scaraventando Amanda per terra, verso la porta d’ingresso della casa di zio Arturo pronto a salire in camera per dargli un’umiliazione che gli avrebbe cambiato la vita.


( continua )


CAPITOLO 10

Salii le scale in fretta e furia talmente ero arrabbiato ; avrei ammazzato un cinghiale a mani nude in quel momento , ma la scena che mi si presentò davanti quando aprii la camera matrimoniale di mio zio e Amanda fu una scena umiliante per il povero zio.
Era lì fermo e immobile nascosto dietro la tenda della finestra, si intravedevano solo i piedi che fuoriuscivano da sotto. Mi avvicinai e a mano aperta gli mollai un ceffone in modo che agitandosi uscii da quel pietoso nascondiglio.
- Ma ti sei visto? Che cazzo volevi fare ? Nasconderti? Dietro le tende? Coglione! – gli urlai ormai fuori di me.
- Scusa , scusa, ti prego non farmi del male Roberto – piagnucolò lo zio Arturo.
- Secondo te, mi sono fatto una corsa fin qui per non farti nulla ? – e gli presi un orecchio e lo alzai cinque centimetri da terra.
- Ti prego, scusami, davvero, non volevo spiarvi! –
- Ma che cazzo dici? Uno ti scopa la donna e tu chiedi anche scusa? Sei un coglione! – gli urlai sputandogli in bocca.
- Si, hai ragione, ma ti prego non farmi nulla.-
Il povero zio Arturo era in condizioni pietose : il suo riporto era spettinato ed era ancora più ridicolo poichè indossava mutandoni anni ’20 stile Paolo Villaggio in Fantozzi e portava una canotta bianca-giallastra talmente venisse indossata con frequenza.
Lo guardai bene, era veramente ridicolo, e decisi di divertirmi un po’.
- Bene , caro zietto, ora sto pensando a cosa farti – gli urlai
- Cos’hai in mente? –
- Nulla, mio caro zio, voglio esaudire un tuo sogno! –
- Quale? –
- Quello di vedere la tua donna scopata da un vero uomo, quello di vedere quanto sei cornuto, quello di assistere ad un orgasmo della tua signora, capito coglionazzo? –
- Se è questo che vuoi – rispose sistemandosi quei ridicoli mutandoni.
- Ahah, vuoi farmi credere che non è questo che vuoi? – e gli strappai alcuni peli che fuoriuscivano dalla canotta provocandogli un dolore lancinante.
- Si, hai ragione! –
- Ho sempre ragione, cazzo, sempre, la vuoi capire? –
- Si, Roberto hai ragione! –
- Inginocchiati! –
- Cosa? –
- Ho detto di inginocchiarti mollusco! – gli urlai facendo pressione sul suo capo calvo in modo che si inginocchiò all’altezza del mio cazzo.
- Vedi? - gli dissi mostrandogli la mia patta dei pantaloni – Io ora potrei farti succhiare il mio cazzo talmente non hai reazione, talmente sei una merda –
- Si – rispose sempre più spaventato.
- Ma mi fa schifo!! Mi fa schifo che un coglione come te possa succhiare la mia verga, lo capisci? –
- Si Roberto, capisco perfettamente –
- Quindi con te farò un altro gioco che ho imparato stasera –
- Quale? –
Mi voltai e c’era Amanda sulla porta. La sua espressione era impaurita ma anche divertita per come trattavo quel povero ebete di Arturo.
- Amanda, vai a prendere le corde in stalla! – ordinai indicandogli la stalla che si vedeva dalla finestra della loro camera.
- Che vuoi farci , amore? – rispose Amanda scodinzolando verso di me.
- Non preoccuparti, vai e torna subito! –
Amanda scese dalle scale e quando sentii la porta dell’ingresso chiudersi, guardai ancora mio zio Arturo ancora inginocchiato e piagnucolante.
- Lo vedi che sei un coglione, vero? –
- Si, ma ti prego, non farmi del male –
- Te l’ho detto, io faccio quel cazzo che voglio, capito? –
- Si, ma… -
- Niente ma ! –
Amanda tornò dopo pochi minuti e mi diede le corde che le avevo ordinato di andare a prendere.
- Ora mio caro cornuto ti legherò come un salame !! Si hai capito bene ti legherò come si lega un salame in modo che avrai paralizzato gambe e braccia!! Ma prima spogliati !! Completamente!!! –
- Ma… -
- Niente ma!!! – e gli mollai un ceffone tra guancia e orecchia.
- Ok! – e iniziò a togliersi i mutandoni e la canotta.
Rimase nudo, era veramente ridicolo. Aveva un pistolino di 6 cm , moscio . Il prepuzio era praticamente rinsecchito. Presi le corde e spintonandolo cominciai a legarlo. Lasciai fuori in una posizione tattica il suo miniscolo pene e lo buttai ai piedi del letto in modo che potesse assistere alla scopata tra me e sua moglie.
- Amanda, dove tieni le mollette per i capelli – mi rivolsi alla moglie.
- Perché? –
- Sei nella fase dei perché Amanda? Passami questa cazzo di molletta !! –
Amanda prese dal suo portagioie 2 mollette e me le diede. Una me la misi al mignolo, l’altra la aprii e l’applicai al pisellino dello zio Arturo.
- Bene , ora sei perfetto! Sei il gran visir di tutti i coglionazzi! Sei perfetto! – dissi ridendo.
- Roberto, ti prego, mi fa pena – disse Amanda accarezzandomi il petto.
- E’ questo che deve fare !! Pena!! La sua funzione nella società è quella di far pena! Non è un uomo! Non sa scopare! Non sa reagire ! E’ solo un maledetto segaiolo e guardone del cazzo! – e dicendo queste ultime parole gli mollai un calcio allo sterno.

(continua )
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