Salimmo le scale, prima lei e io che seguivo. Avevo gli occhi fissi sul suo magnifico sedere, che mi dondolava davanti. Caviglie, polpacci, sedere, tutto
al limite della perfezione. almeno ai miei occhi. Non resistetti, la palpai con entrambe le mani. Lei si voltò con un sorriso molto malizioso, e
disse :
"So che ti fa impazzire....e adoro quando non riesci a trattenerti"
Entrammo in sala caffè, e a momenti jack si strozzò con l'acqua che stava sorseggiando.
"Ciao, io sono Claudia, molto piacere" - esordì lei con tono alquanto ammicchevole
"Ciao Claudia, io sono Giacomo, Jack per gli amici. Mi pare di averti già visto, credo sugli spalti a vedere le nostre noiosissime partite, possibile?"
"Eh mi sa di si, però non sono noiose, a me piacciono molto! Poi sai, vedere tutti quei bei maschietti insieme che danno sfogo alla loro fisicità, non è
affatto uno spettacolo deprecabile"
Lui sorrise, cercò maldestramente di celare l'imbarazzo e l'eccitazione provocategli da quella risposta, ma io lo conoscevo troppo bene per non accorgermene.
Il gioco era cominciato, lei aveva lanciato l'amo, e jack lo stava ingoiando alla velocità della luce.
Ci sedemmo sui divani nella saletta, io a destra, Jack a sinistra. Claudia venne ad accomodarsi al mio fianco, esattamente di fronte a Giacomo. Nel sedersi,
la furbetta, lasciò che la sua gonna salisse di qualche centimetro, scoprendo ancora un pelino le sue stupende gambe. Nel momento in cui le accavallò, da
brava signorina, il pizzo delle sue atuoreggenti fece capolino. Jack se ne accorse immediatamente, lo testimoniarono i suoi occhi, in cui si lesse sorpresa
come se avesse appena visto un marziano.
Naturalmente, lei non fece nulla per coprirsi, anzi, mentre continuava a portare la conversazione su argomenti piccanti, si muoveva leggermente, in modo
da offrire al mio amico, una visione sempre più panoramica e completa delle sue gambe.
Io capendo che la situazione si sarebbe scaldata molto presto feci una proposta :
"ragazzi ci spostiamo in ufficio, così riusciamo pure a fumarci una sigaretta?"
Jack si alzò per primo
"Si, certo, mi serve proprio"
Claudia mi guardò e sorrise, certa che di lì a poco ci sarebbe stato da divertirsi, per tutti.
Si alzò, con un movimento molto lento, con cui riuscì ad offrire una meravigliosa vista del suo seno a Jack, ed un primo piano da favola del suo culo a me.
Ci stava girando sulle dita come palline, eravamo eccitati da morire, appena 10 minuti dopo il suo ingresso in azienda.
Entrammo nel mio ufficio, jack si accese una sigaretta e si sedette sull'enorme divano che arredava una parte della stanza. Io mi sedetti alla mia poltrona,
dietro alla magnifica scrivania di cristallo che mi era costata un partimonio, presi l'accendino e feci il gesto di accendere la sigeratte stretta fra le
labbra di Claudia. Lei, da fantastica provocatrice, si piegò praticamente a 90 per accendere. Le vidi le tette, fasciate dal fantastico reggiseno nero, mentre
jack si godette lo spettacolo del suo culo che sormontava il vertiginoso spacco della sua gonna, da cui fece nuovamente capolino il pizzo delle autoreggenti,
visto che colpevolmente Claudia aveva lievemtente allargato le gambe prima di piegarsi.
Non appena ebbe acceso, si sedette sul tavolo, accavallando le gambe dalla parte di jack. Io non vidi, visto che ero dalla parte opposta, ma l'espressione
del mio amico mi fece capire che stavolta la visione fu totale.
Lei riprese la conversazione come se nulla fosse, e per tre volte rifece il gesto di accavallamento delle gambe, mandando totalmente nel pallone Jack.
"scusate, vado un attimo al cesso" - disse alzandosi, visibilmente rosso in viso
Non appena fu fuori dalla porta lei si voltò verso di me e disse ridacchiando :
"Vedo come il tuo amico è preoccupato della famiglia, è bastato fargli vedere che sono senza mutande ed è completamente partito."
"Sei perfida" - risposi
"no, qualcos'altro" -replicò lei con quanta più malizia potè.
Non ce la facevo più. Già la situazione mi eccitava, con quelle parole mi fece perdere ogni capacità di raziocinio. Mi alzai, le presi i fianchi, la trascinai a me
senza alzarla dalla scrivania. Con la sua schiena appoggiata al mio petto le girai la testa e cominciai a baciarla con passione. Lei si girò su un fianco
per permettere alle nostre lingue di intrecciarsi ancora di più. Le infilai una mano nella camicetta, entrai nel suo reggiseno e le strizzai una tetta con
forza. Emise un gemito, mentre al sua lingua guizzò ancora più velocemente nella mia bocca. Iniziò ad accarezzarmi la patta dei pantaloni, ora gonfia allo
stremo.
"Dio quanto mi mancava il tuo cazzo".
Mentre la sua lingua tornò vorace nella mia bocca, iniziò a slacciarmi i pantaloni. Ci vollero appena pochi secondi, ed ebbe il mio cazzo in mano. Cominciò
lentamente a masturbarmi, mentre le nostre lingua non si davano tregua. La mia mano si insinuò ancora di più nella sua camicetta, facendo saltare tutti i bottoni
tranne due. Le tirai fuori le tette dal reggiseno e continuai a palpare con vigore.
Pochi istanti dopo che Claudia aveva iniziato a farmi uno dei suoi pompini, Jack rientrò. Si pietrificò sulla soglia, con sguardo imbarazzato.
"scusate" - farfuglio, non riuscendo però a staccare gli occhi dalla scena, e fece per chiudere.
"Aspetta - disse lei - guarda che se vuoi ce n'è anche per te...." e mentre questa frase usciva dalle sue labbra allargò le gambe, facendogli segno di avvicinarsi.
continua...
[Modificato da smurfysmurf75 16/02/2011 16:27]