Quando un aspirante bi-cuck incontra un vero bi-bull
La storia che sto per raccontare è avvenuta qualche tempo fa.
Mi presento. Mi chiamo Franco (nome di fantasia). Ho 40 anni.
Sono sposato da 10 anni con Lisa (nome di fantasia), anni 41.
Non abbiamo figli.
La nostra vita sessuale è sempre stata molto libera e fantasiosa. Per es., sin da quando eravamo fidanzati, Lisa mi aveva sempre consentito l’esplorazione del secondo canale. Il sesso orale è sampre stato praticato liberamente. Da anni guardiamo insieme film porno, con intenso piacere reciproco. Lisa usa da sempre il vibratore (a volte anche senza che io sia presente), che le regalai tempo fa.
Da sempre ci confessiamo anche le nostre reciproche fantasie sessuali, che tuttavia non abbiamo mai messo in pratica. Una delle nostre prime fantasie fu lo scambio di coppia.
Un volta – a dire il vero – andammo davvero vicino a metterlo in atto. Poi ci tirammo indietro.
Devo dire che da molti anni la mia vera fissazione è diventata quella di vedere Lisa a letto con un altro. Sono cioè diventato un cuckold.
Si tratta come detto solo di una fantasia, di cui lei è a conoscenza. Questa fantasia è però diventata ormai il nostro gioco preferito.
I film porno che vediamo sono ormai solo a tema cuckold. Mi piace vedere Lisa quando si “lavora” il vibratore, immaginando che un giorno quel pezzo di plastica possa diventare di carne.
A margine di questa mia veste ufficiale (di aspirante cuckold dichiarato), c’è una seconda parte di me di cui Lisa non sa nulla. Sono da anni un amante del sesso bisex. Si tratta di una fantasia tutta mia di cui nessuno sa niente. Mi piacciono molto i filmati e le foto bisex che si trovano su internet, dalle quali da anni ricavo grandi maratone masturbatorie.
Recentemente queste due fantasie si sono riunite tra loro ed ho iniziato a fantasticare che un bull potesse soddisfare sia me che Lisa.
Il progresso tecnico consente cose che anni fa erano solo immaginarie.
E’ stato così che – iscrivendomi ad un sito cuckold (in qualità di aspirante bi-cuck) – ho conosciuto Massimo (nome di fantasia).
Massimo è un mio coetaneo, appena divorziato, che nel suddetto sito si presentava come “bull esperto”. Fu proprio Massimo a cercare un contatto con me, dopo avere letto – così mi disse – il mio profilo.
Fu così che facemmo conoscenza. Praticamente ogni giorno, ci trovavamo in chat e parlavamo di tutto, ma soprattutto delle nostre fantasie.
Massimo si rivelò un tipo molto simpatico e “dominante”. Era chiaro che ci sapeva fare.
Da parte mia, sentivo molto la sua supremazia. I nostri colloqui erano a senso unico, seppur simpaticamente. Lui faceva le domande (soprattutto su Lisa), io rispondevo su tutto, senza problemi.
Col tempo il tenore dei nostri colloqui cambiò. Se inizialmente si parlava solo di Lisa e di quello che io volevo per lei, si iniziò a parlare anche di me. Massimo mi chiedeva se ero convinto di vivere un’esperienza a tre, che probabilmente avrebbe cambiato le nostre vite (quella mia e di Lisa di sicuro), mi chiedeva di descrivermi, chiedeva particolari di me, delle mie esperienze etc.
In quel luogo virtuale non avevo alcun problema a dire di si, dichiarandomi disposto a tutto e soddisfacendo tutte le curiosità del nostro bull virtuale.
Massimo – ormai era chiaro – era comunque disposto (almeno virtualmente) a soddisfare anche me. Si trattava di un bull con attitudini bisex (come ce ne sono tanti a dire la verità).
E’ inutile dire che questo “gioco” tra noi mi donava delle profonde eccitazioni. Spesso mi masturbavo immaginando un incontro a tre (anche se nelle mie fantasie, Lisa era sempre più sullo sfondo).
Il gioco tra me e Massimo ci prese la mano.
Ormai, quando ci incontravamo in chat, lui aveva preso il sopravvento su di me. Una sera per esempio mi ordinò di chattare completamente nudo, cosa che io faci davvero (lui, così diceva, aveva fatto altrettanto).
Un’altra sera mi ordinò di prendere il vibratore di Lisa e di leccarlo, immaginando che lì ci fosse lui.
Ormai, almeno a livello virtuale, ero caduto nella sua rete.
Parallelamente, i rapporti sessuali con Lisa erano scomparsi.
Una sera , Massimo mi chiese se ero disponibile ad incontrarlo, per vedere qualche foto di Lisa ed impostare la nostra strategia per coinvolgerla in un menage a trois.
Accettai.
L’incontro fu fissato di lì a pochi giorni, tra l’altro vivevamo nella stessa regione.
Ci vedemmo da lui, presso la sua casa al mare (che si trovava ad un centinaio di km da casa nostra). A mia moglie dissi che – come spesso mi accadeva - sarei stato fuori per lavoro tutto il giorno.
Devo dire che mi presentai all’incontro con il cuore in gola. Non ci eravamo mai visti. Nei nostri colloqui ci eravamo scambiati una reciproca descrizione. Poteva essere tutto falso.
La cosa che mi tranquillizzava era che quell’incontro sarebbe stato comunque solo interlocutorio. Si trattava solo di vedere le foto di Lisa e di impostare la strategia per portarla a letto con Massimo. Dentro di me pensavo che – in caso di problemi, ripensamenti o mancato gradimento reciproco – avrei mollato tutto.
Mi presentai alla villetta di Massimo alle 14 in punto. Avevo lo stomaco chiuso e le farfalle nello stomaco.
Quando Massimo mi aprì la porta, mi resi conto che la sua descrizione non era inventata. Era poco più alto di me. Non molto atletico. Di certo né grasso né magro. Capelli lisci tirati indetro.
Mi ricevette in versione balneare. Aveva infradito, pantaloncini corti e canottiera.
Io ero invece in versione ufficiale (visto che a mia moglie avevo detto che ero fuori per lavoro, mi ero vestito seriamente).
Mi fece entrare. Ci salutammo come due vecchi amici, dandoci la mano. In effetti eravamo molto più che amici, viste le cose che ci eravamo detti in chat e che sapevamo l’uno dell’altro.
Mi offrì da bere.
Bevemmo spumante che a suo dire aveva comprato proprio per l’occasione.
Vedendomi un po’ troppo abbigliato mi chiese se per caso volevo mettermi qualcosa di più comodo vista anche la stagione calda.
Andammo in camera sua, dove mise a mia disposizione un po’ di suoi vestiti estivi.
Dopo essermi cambiato, tornai giù in soggiorno con una paio di infradito, bermuda e una fruit bianca.
Ci mettemmo a parlare. Mi chiese se avevo portato le foto di Lisa.
Gliele mostrai.
Lisa a Massimo piacque molto.
Parlammo di tutto quello che ci eravamo detti in chat.
Ben presto ci trovammo entrambi eccitatissimi.
A quel punto mi disse che aveva una sorpresa per me.
Andammo in sala, dove Massimo accese la tv.
Capii subito che si trattava di un film porno.
Il fatto è che si trattava di un film bisex. Ricordo che il film parlava di uno scambio tra due coppie bisex, in cui i mariti si accoppiano tra loro e le mogli fanno altrettanto.
L’eccitazione (mia e sua) andò subito ai massimi livelli.
Entrambi avevamo due grosse patte, in fase di esplosione.
Massimo mi chiese se mi sarebbe piaciuto fare le cose che vedevamo nel film. Dissi di sì.
Ero partito completamente.
Massimo non mise tempo in mezzo e mi disse si spogliarmi. Lui fece altrettanto.
Fu così che ci trovammo entrambi nudi sul divano, entrambi super eccitati, entrambi a toccare i rispettivi “cosi”.
La sua dotazione era non indifferente, comunque superiore alla mia.
Non ci fu bisogno di dire nulla. Sapevo quale era il mio ruolo in quella situazione.
Mi inginocchiai davanti a Massimo e presi in bocca quel tarello di carne.
Per un attimo mi immaginai come avrebbe reagito Lisa se mi avesse visto. La mia mogliettina mi credeva al lavoro, invece ero a fare un pompino in una villa al mare!
Il pensiero di Lisa svanì quasi subito e mi concentrai con impegno in quello che stavo facendo.
Dai mugolii di Massimo mi resi conto che lo stavo facendo bene.
Ogni tanto mollavo la presa, per toccare e segare quell’arnese.
Forse ero più eccitato di lui.
Dopo qualche minuto, Massimo mi face sdraiare sul divano a pancia in su. Pensavo mi volesse fottere invece non era ancora il momento. Si accomodò all’altezza della mia faccia e mi rimise l’arnese in bocca.
Fui ben felice di continuare quello che stavo facendo.
Nel frattempo, mentre facevo quel lavoretto, mi toccavo anche il mio coso, ormai sul punto di esplodere.
Dopo un po’, Massimo mi fece cenno di cambiare posizione.
Eravamo al dunque. Non avevo la minima voglia di tirarmi indietro. Ormai volevo essere suo completamente.
Mi fece mettere in ginocchio in terra, con la pancia poggiata sul divano.
Dopodichè si sistemò dietro di me.
Quando sentii, il suo affare poggiarsi sul mio posteriore, venni subito.
Massimo non si curò della cosa.
Incurante di ciò, con grande maestria, mi penetrò piano piano. Una volta che fu dentro di me, iniziò lentamente ad aumentare il ritmo.
All’apice, la monta fu davvero furiosa.
Dopo qualche minuto, Massimo si tolse da dietro, giusto in tempo per scaricare due o tre fiotti sulla mia schiena.
Senza dire nulla, si spostò di lato e mi porse il suo arnese ormai moscio per farmelo ciucciare e ripulire.
Senza nemmeno fiatare, lo presi in bocca e completai il mio compito.
Alla fine ci mettemmo seduti in terra, ormai spossati e ci baciammo come due fidanzatini.
Di mia moglie non parlammo più.